Foto tratta dal libro "Quarant'anni di calcio a Rignano Garganico"

La storia del calcio rignanese: dal dopoguerra al 1956

Don Nicolino Martelli come Don Bosco, attraverso lo sport, avvicinava i ragazzi  alla parola di Dio. Un tuffo in un passato vissuto con grande intensità, tra gioie e dolori, tra sogni e delusioni. Ritornare indietro nel tempo per riannodare i fili di una storia che ha caratterizzato la vita di tanti giovani che attraverso il calcio hanno lasciato un segno all’interno della nostra piccola comunità.

Lo sport come maestro di vita: aiutare la crescita umana e morale del giovane, fargli capire che al campo si va per giocare, per divertirsi senza l’assillo di dover diventare campioni. Giocando si impara a fare squadra, a rispettare i compagni, ad essere leali nei confronti degli avversari, a diventare uomini.

Con questi principi Don Nicolino Martelli prima e Filippo Longo subito dopo hanno dedicato parte della loro vita alla cura dei giovani in un periodo, quello successivo alla seconda guerra mondiale, non certo facile della vita della nostra comunità, tra crisi economica ed emigrazione.

Quando si parla di calcio rignanese agli albori, non si può prescindere da questi due personaggi.

Don Nicolino, come Don Bosco, aveva un chiodo fisso: avvicinare i giovani alla parola di Dio utilizzando lo sport come veicolo. Agli inizi degli anni ’50 nasceva così la prima associazione sportiva denominata ”POLISPORTIVA LIBERTAS” che promuoveva la pratica di  tre discipline sportive: il ciclismo, la boxe ed il calcio. Sarà proprio il calcio a trascinare le passioni di tutti ed a diventare la pratica sportiva più diffusa.

Ancora oggi è vivo nella gente il ricordo di quegli anni, l’entusiasmo e l’amore con i quali Don Nicolino “nutriva” i suoi giovani per tenerli insieme, per ricostruire le loro coscienze duramente scosse dall’immane conflitto mondiale e per avvicinarli alla parola di Cristo.

Don Nicolino, grande pastore, proprio in quegli anni, oltre alla dedizione per i giovani, con l’aiuto di elemosine dei cittadini rignanesi, porterà a compimento il restauro della chiesa del Purgatorio nel rione “Grotte” ristrutturando soprattutto il tetto gravemente pericolante.

Di quel periodo ho, purtroppo, un triste ricordo: 21/09/1954, il giorno di San Matteo, l’incidente stradale. Il camion “Leoncino” che accompagnava la squadra,  in quel di Casalnuovo Monterorato per una amichevole, ebbe un incidente con conseguenze, fortunatamente, non molto gravi.

Quell’evento non scalfì la passione per il calcio che nel quinquennio successivo visse tra sfide tutte paesane ed  incontri con squadre della vicino San Marco.

Risale proprio a quell’anno la prima foto storica che ritrae una squadra completa di ragazzi rignanesi, formate da giovani provenienti da ogni ceto sociale: studenti, manovali, artigiani, braccianti; era  il mese di luglio del 1954.

Chiamato dal Vescovo a prendersi cura delle anime di Vico del Gargano, dove sarà Arciprete e parroco, nell’ottobre dell’anno 1956 Don Nicolino lascia Rignano e Filippo Longo ne prende il testimone.

Matteo Orlando
Author: Matteo OrlandoWebsite: http://www.rignanonostra.itEmail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Insegnante in pensione ed autore di libri di storia come “Rignano Garganico tra storia e paesaggio” e “Quarant’anni di calcio a Rignano Garganico”, ha dedicato tutto il suo tempo libero al Calcio organizzando tornei cittadini, tornei federali, scuola di calcio per ragazzi, contribuendo alla formazione ed alla crescita di intere generazioni di giovani di Rignano.


Stampa   Email