In attesa di dedicargli una via o un monumento, Rignano e i Rignanesi ricordano uno dei suoi "figli" migliori. Parliamo di Giuseppe Montesano (qui nella foto col compianto attore Gino Cervi), considerato uno dei più grandi investigatori italiani di tutti i tempi, nonché ispiratore di significative imprese cineaste e di romanzi tra i più apprezzati dalla critica letteraria e mondana.
Tra le tante vicende che hanno interessato, direttamente o indirettamente, la figura e la vita di Padre Pio da Pietrelcina, ce n'è una assolutamente inedita: una storia inverosimile, fatta di strane fragranze e di incredibili lievitazioni. Ci troviamo intorno al terzo decennio del nostro secolo. A Rignano Garganico vengono portati da Napoli i resti di una presunta martire, Santa Vittoria, le cui origini sono tuttora ignote.
Un tempo le campagne attorno Rignano Garganico pullulavano di “cuzze” ossia di contadini della montagna. Quelli della sottostante piana venivano chiamati, invece, “cafoni”. Questi ultimi si ritenevano, a torto, migliori dei primi, perché avevano un salario fisso e la ‘crascia’ (abbondanza) per sfamare la famiglia. Spesso gli stessi, in specie i giovani, riuscivano a fare qualche gradino in su rispetto alla loro condizione bracciantile e impiegati alle macchine, all’inizio trainate dagli animali, e in seguito da trattori a motore.