La Borragine, in dialetto la Vurraiene, è una pianta erbacea annuale. Le foglie sono ovali, alterne, di colore verde scuro e sono ricoperte da una peluria come setole pungenti bianche. La pianta ha portamento eretto ed il fusto, cavo al suo interno e ricoperto di peli rigidi, può arrivare ad un’altezza di 50-70 centimetri.
Fiorisce ad aprile-maggio ed i fiori, a grappolo e cascanti, sono di un bellissimo colore azzurro violetto.
- Nome scientifico: Borago officinalis
- Nome comune: Borragine
- Nome dialettale: Vurraiene
Dove trovarla?
È più facile trovarla nei campi coltivati o nelle loro vicinanze, più difficile negli incolti. Preferisce comunque terreni concimati ed umidi.
Utilizzo
Le tenere foglie ed i fiori mangiati in insalata insieme ad altre erbe spontanee. Ottima da sola lessata con la pasta o mista ad altre erbe nelle “Fogghje ammishcat” sempre condita con il nostro olio extravergine di oliva.
L’avete mai provata con il brodo di gallina?
La mangiavano le donne durante l’allattamento per aumentare la produzione del latte. I fiori, inseriti nell’acqua degli stampi, formano coloratissimi cubetti di ghiaccio. La borragine, da sempre è stata usata come pianta medicinale per le sue proprietà diuretiche, sudorifere, cardiotoniche e un po' su tutto il Gargano consigliata alle donne durante l’allattamento.
Curiosità
La borragine è stata utilizzata fin dai tempi antichi. Gli antichi Greci la utilizzavano per far passare il mal di testa da sbronza, i guerrieri celtici bevevano “il vino di borraggine” prima della battaglia perché dava loro grande coraggio, i Romani la consideravano la pianta della gioia e della spensieratezza. Plinio diceva che i fiori consumati in insalata rendono l’uomo propenso al riso e rendono la mente sgombra dai cattivi pensieri e che gli stessi fiori e le foglie mescolati al vino tolgono la tristezza, la malinconia e danno la felicità. Soleva dire: Borago ego gaudia semper ago (Io, borragine, porto sempre gioia).
Nelle foglie di borragine è stata accertata la presenza di alcaloidi pirrolizidinici i quali hanno effetti tossici sul fegato, oltre ad essere cangerogeni. Se ne sconsiglia, pertanto, l’uso alle donne in stato di gravidanza o alle persone con problemi epatici.