Come il resto del Sud, Rignano Garganico è un paese di emigranti da antica data e ne rappresenta un po’ il microcosmo in termini di tempo e luoghi di destinazione. A cavallo tra ‘800 e primo decennio del ‘900, l’emigrazione è diretta negli USA, specie a Filadelfia, dove si forma una vera e propria colonia. Nel dopoguerra la stessa si sposta verso l’Australia, dove si concentra principalmente attorno a Melbourne.
Negli anni’50, si dirige inFrancia e poi in Belgio. Alla fine degli stessi anni prende piede in Germania, assorbendo non solo artigiani, operai e braccianti, ma anche i piccoli coltivatori diretti. Ne sono più di 300 su una popolazione media di circa 3000 abitanti. Nel contempo un’altra leva emigratoria si fa sentire ed è quella interna, all’inizio diretta principalmente nel triangolo industriale di Milano-Torino-Genova e successivamente a Bologna e dintorni. Dopo 40 anni e passa il fenomeno continua tutt’ora, a causa della crisi che colpisce in modo particolare il mondo giovanile. La stessa è alimentata dai laureati e professionisti in genere, che trovano la loro sistemazione non solo nelle principali città del Nord, ma anche all’estero.
La Germania, continua ancor oggi a ricevere i nostri emigranti, specie gli operai, ma anche in minor misura altri paesi nuovi, come l’Inghilterra e i paesi dell’Est, interessati soprattutto ai cervelli (ingegneri, informatici, ecc.).
Non solo, ma il paese per effetto anche della diminuzione ed invecchiamento della popolazione e il possesso nella piana di un vasto territorio a coltivazione intensiva , è diventato negli ultimi decenni terra di migranti. In primis vi sono le badanti provenienti dall’Est e operai provenienti da ogni dove, compresi quelli di colore che nelle vicinanze dei suoi confini avevano costituito un vero e proprio ghetto, nominato appunto ”Ghetto di Rignano”, ora assorbito dalla vicina città di San Severo.