Su Rai 5 si parlerà di Grotta Paglicci e delle Grotte Pazienza ubicate lungo la Valle Ividoro.

Speciale sui colori delle Pitture Preistoriche di Rignano Garganico nello show di Neri Marcorè.

L'Archeologia

"Art Night" è il titolo dello speciale di Rai Cultura condotto da Neri Marcorè che andrà in onda questa sera su Rai 5 alle ore 21.15. Lo annuncia Enzo Pazienza, presidente del Centro Studi Paglicci. E Rignano Garganico torna al centro degli eventi mediatici che contano.

Si parlerà di Grotta Paglicci e delle Grotte Pazienza ubicate lungo la Valle Ividoro.

Nel documentario si parlerà di colori: sono ovunque intorno a noi, permeano il nostro mondo, abitano la nostra vita in ogni sua piega. Sall'arte, alla natura, alla moda, al make up, fino ad arrivare alla scelta di una automobile o di un elettrodomestico. Ma i pigmenti, le misteriose sostanze che servono a dare colore alle cose, sono invece rari, anzi, rarissimi, e quasi sempre nella storia sono stati scoperti per caso, perché la Natura si tiene ben stretta i suoi segreti.

Per i colori si sono combattute guerre, come per il rosso di cocciniglia proveniente dal Nuovo Mondo; intere economie sono fiorite e poi crollate, come è accaduto con l'industria medievale del guado.

La storia del blu è la storia di una rimonta affascinante: inesistente nella preistoria, poco amato dai greci e dai romani che gli preferivano il rosso come simbolo della regalità. Nel Medioevo diventa il colore dei re di Francia e del manto della Vergine, delle volte stellate dei mosaici bizantini e dei cieli giotteschi; spopola addirittura nel Rinascimento, dove il costo dell'esoso oltremare è molto spesso a carico dei committenti, nei contratti dei grandi pittori.

Oggi, dicono i sondaggi, è il colore preferito dell'Occidente. La storia di un colore che attraversa l'intera storia dell'arte non solo quella occidentale e la storia del mondo, raccontata in eccezionali location dalle pitture parietali del neolitico a Rignano Garganico, fino al Museo Egizio di Torino - dove il Direttore Christian Greco parla del blu egizio, il primo pigmento artificiale dell'umanità - passando per la Cappella degli Scrovegni a Padova ripresa nell'unica settimana all’anno in cui è chiusa al pubblico, mentre i restauratori dell'ICR fanno il monitoraggio annuale delle superfici pittoriche - la Basilica di Assisi, la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Roma - che possiede preziosi dipinti in cui il blu è protagonista: Monet, Cezanne e l'opera 32 mq di mare di Pino Pascali fino a Villa Farnesina a Roma, dove l'Accademico dei Lincei Antonio Sgamellotti, ha scoperto l'utilizzo del blu egizio nel Trionfo di Galatea di Raffaello. Il blu egizio, infatti, all’epoca di Raffaello era scomparso da secoli.

Il blu è sempre stato un pigmento difficile, elusivo: dal blu di lapislazzuli, o ultramarino, proveniente dalle montagne dell'Afghanistan e più caro dell'oro, al blu egizio, primo colore artificiale dell'umanità.

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