Gabriele Paglia, Infermiere in guerra, contadino nella vita!

Gabriele Paglia, Infermiere in guerra, manovale e contadino nella vita!

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Gabriele Paglia nasce a Rignano Garganico il 5/01/1915 da Matteo e Maria Luisa Urbano. Dopo il conseguimento della Licenza Elementare, conquistata con corso regolare, cosa piuttosto difficile per quei tempi di pressoché generale analfabetismo, segue in padre in servizio come guardia giurata presso la masseria Palombara dei De Maio. Amena località, quest’ultima, composta da olivi secolari e frutteti di prima scelta, per la cui salvaguardia dall’esproprio dell’Ente Riforma, Don Raffaele, avrebbe sacrificato qualsiasi cosa di maggiore valore venale.

Qui trascorre tutta l’adolescenza , addetto ad ogni incombenza dalla custodia degli animali di piccola taglia, come tacchini e maiali, alla guardianìa di quadrupedi, come cavalli e  buoi. Fattosi adulto preferisce lavorare come bracciante giornaliero, cambiando spesso padroni.

Si sentiva uomo libero e tale voleva essere a fine giornata in paese e in famiglia, detestando di sottostare a padroni ignoranti e presuntuosi. Amava trascorrere il tempo libero con gli amici o al ballo. Era ben visto dalle donne. A quel tempo era fidanzato con una certa Michelina che adocchiava ogni sera alla finestra, guardata a vista com’era costume del tempo dai famigliari.

Il loro amore, comunque, finirà presto, perché la stessa, dopo il matrimonio della sorella maggiore con uno di Manfredonia, si trasferirà definitivamente a Manfredonia assieme alla famiglia di origine. Subito dopo lo consolerà per qualche tempo una bella biondina. Infine, metterà la testa a posto con una scelta definitiva. Il riferimento è a Maria Michela Sampaolo, di un anno in meno, di cui si dirà.

Intanto, è chiamato alla ferma di leva, dove segue un corso specialistico come aiutante sanitario (oggi verrebbe chiamato Infermiere Militare). Siamo nel 1937. Alcuni anni dopo, il fidanzamento con la futura moglie diventa ufficiale, ma non fa in tempo a sposarsi. Anzi, si nega al grande passo nel timore di lasciare vedova la donna. Infatti, nel giugno 1940 viene coscritto per la seconda Guerra Mondiale.

Gabriele Paglia: Infermiere sul fronte Greco-Albanese (Rodi dell'Egeo, Seconda Guerra Mondiale).
Gabriele Paglia: Infermiere sul fronte Greco-Albanese (Rodi dell'Egeo, Seconda Guerra Mondiale).

Dopo alcuni mesi di preparazione a Barletta, imbarcato a Bari, viene mandato sul fronte Greco-Albanese, precisamente a Rodi Egeo (IX Reggimento di Fanteria). Qui ci sono già tanti rignanesi. Tra questi, c’è il futuro cognato Saverio Sampaolo (1913), il sergente Angelo Del Vecchio (1911), l’omonimo e coetaneo soldato semplice Angelo Del Vecchio, Antonio Del Vecchio (1911), Pietro Montesano (1911), Michele Pignatelli (1912), Donato Lombardi (1911), Pasquale Ramunno (1912), Antonino Saracino (1911). Ci sono pure Giovanni Resta ed Angelo Radatti, entrambi classe 1912, che periranno nell’affondamento della nave Oria il 12 febbraio 1944, una delle tante carrette del mare, cui Gabriele rifiutò di salire a bordo, come pure il sergente Angelo Del Vecchio e Saverio Sampaolo. In proposito si veda foto di gruppo (qui in basso, da sinistra: in prima fila Gabriele Paglia, Saverio Sampaolo e Angelo Del Vecchio; in seconda fila i due sopraccitati naufraghi).

Successivamente anche lui riesce a raggiungere la penisola greca, ma è costretto a cambiare rifugio in ogni suo spostamento per evitare retate tedesche, da cui era fuggito con l’aiuto dei partigiani greci. Ad un certo punto, come da racconto riferito dai figli, il soldato infermiere è intercettato da alcuni greci, mentre si trova nascosto in un bosco, assieme al suo modesto ed inseparabile bagaglio, contenente tra l’altro la cassetta di pronto soccorso, con dentro una siringa sterilizzate nell’alcool, una boccetta di tintura di iodio, un pacco di garze, cotone in abbondanza e alcune dose di aspirina. Questi avevano bisogno del suo aiuto per un famigliare gravemente ammalato. Gabriele, accortosi che non c’era nulla da temere da parte degli intrusi, si mette subito a disposizione, salvando così  l’interessato da ogni malanno. In cambio riceve vitto, alloggio, vestiti borghesi ed altri conforti di affetto che non dimenticherà mai.

Il nostro eroe, come altri, partito dal Pireo con una nave anglo-americana, sbarca a Taranto e poi con il treno ed altri mezzi di fortuna  raggiunge Rignano alla fine del 1945. Due anni dopo, precisamente il 13 aprile 1947, finalmente porterà all’altare la sua amata Maria Michelina Sampaolo che, purtroppo lo lascerà per sempre, come l’altra il 5 gennaio del 1973, dopo aver dato al mondo tre splendidi figli, tutti viventi: Matteo, Giuseppe, Maria Luisa e Antonio. Nel campo lavorativo, il nostro protagonista, continuerà il lavoro di prima, cioè quello di bracciante agricolo e di operaio in edilizia. Nel 1962, per sei mesi anche lui fa l’esperienza di emigrato in Germania, come lavoratore edile.

Il 24 novembre del 1976 ci saranno le seconde nozze con la vedova Lucia Di Vincenzo, che gli farà compagnia, come pure il resto della famiglia di lei, sino alla sua morte, che avrà luogo il 30 settembre 1988. 

Antonio Del Vecchio
Author: Antonio Del VecchioWebsite: http://www.rignanonews.ocmEmail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Antonio Del Vecchio è un giornalista, uno storico, uno scrittore e un appassionato di natura, archeologia e tradizioni. Ha al suo attivo oltre 50 pubblicazioni cartacee e migliaia di articoli giornalistici editi su carta stampata e siti internet a livello locale, nazionale ed internazionale.

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