Piatto pronto di pasta e fave tenere

Pasta e fave tenere

La cucina popolare

Le fave, nei secoli, hanno sfamato intere popolazioni ed hanno rappresentato un  rimedio efficace durante le carestie. Utilizzate in tantissime ricette, da tenerissime fino a quando diventano secche.

Ingredienti

1 kg di fave tenere in guscio, 300 g di pasta formato medio-piccolo, un cipollotto, un ciuffetto di prezzemolo, 4 cucchiai di olio di oliva, acqua e sale qb.

 

Preparazione

Note

Piatto semplice tipico della primavera, sempre ottimo nei diversi gradi di maturazione delle fave. Le fave erano uno dei legumi più apprezzati perché si prestavano ad essere utilizzate in moltissimi modi: si mangiavano ancora tenere con il solo pane ed il formaggio, con la pasta, con le verdure in un tipico pancotto; una volta indurite si preparavano “arricciate”, mondate del guscio e preparate con la pasta o con i “cicorioni”, e d’inverno si abbrustolivano sulla brace. Secondo le credenze  dei Greci  le fave raffiguravano il regno dei morti: il baccello rappresentava la porta dell’Ade ed attraverso il fusto cavo della pianta le anime dei defunti scivolavano negli inferi. Inoltre la macchia nera, impura sul fiore candido, rappresentava proprio la morte. Per gli arabi, invece, la fava rappresentavano la fecondità; immersa nell’acqua si gonfiava evocando simbolicamente la gravidanza.

Angela Di Fiore
Author: Angela Di FioreEmail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Angela Di Fiore ha la passione per la cucina e per l'eno-gastronomia tipica di Rignano Garganico e del Sud più in generale.

Stampa